Data di pubblicazione:
13 aprile 2005
Multe alle moto, "a Roma continueranno"
Fonte:
Corriere della Sera
Regione:
Lazio
Gli ausiliari della sosta non possono multare moto e scooter parcheggiati sui marciapiedi. Lo prevede una sentenza della Cassazione che ha accolto il ricorso presentato da un motociclista. Prevedibile l’esultanza dei centauri romani spesso multati per avere lasciato lì le due ruote. Ma Aldo Zanetti, comandante della polizia municipale di Roma, smorza i facili entusiasmi: «È vero che alcune categorie di ausiliari non possono fare contravvenzioni sui marciapiedi, ma noi vigili urbani dobbiamo sanzionare chi viola le regole e quindi continueremo a multare anche chi parcheggia sui marciapiedi». Critiche per la sentenza dall’Associazione abitanti del centro storico. Soddisfazione invece dal Codacons. Secondo recenti stime tra moto, maxiscooter e motorini sono circa un milione i mezzi che circolano ogni giorno sui 5 mila chilometri di strade e piazze cittadine: dal primo luglio 2002 dal 30 giugno 2003 delle 9.691 infrazioni verbalizzate ogni giorno (3,5 milioni l’anno) nella capitale dai 6.675 uomini della municipale, le multe per divieto di sosta sono state 524.885, pari a 1.438 al giorno. È questa la regola più violata. Un record.
I giudici della prima sezione hanno spiegato che il potere e le competenze degli ausiliari «devono ritenersi limitate all’accertamento delle sole violazioni in materia di sosta che interessano l’area data in concessione», dal Comune a una società. E questo vale anche nelle zone «immediatamente limitrofe a quelle oggetto della concessione», cioè alle strisce blu, ma «non i marciapiedi, che non sono aree di solito destinate alla sosta e alla circolazione».
Il comandante Zanetti ricorda che «ci sono tre tipi di ausiliari: quelli che hanno poteri limitati solo alle aree di concessione comunale, marciapiedi esclusi; quelli che lavorano per le aziende di trasporto pubblico, che multano anche gli indisciplinati sulle corsie preferenziali e chi parcheggia alla fermate dei bus». E poi ci sono i «vigilini», cioè dipendenti comunali chiamati «Ocm» (Operatori comunali della mobilità ndr) che invece hanno la possibilità di sanzionare su tutto il territorio comunale: «Anche loro, oltre alla polizia municipale, possono e devono intervenire per fare contravvenzioni a chi parcheggia sui marciapiedi - precisa Zanetti - Non so a quale figura si riferisca la Cassazione, ma leggerò con attenzione la sentenza. Di certo il problema della sosta di auto e moto è serio: a Roma si sta realizzando un importante piano parcheggi, ma ci vogliono anni. Nel frattempo noi non possiamo tollerare chi viola le regole, ma serve sempre il buon senso».
Un esperto di multe è Angelo Giuliani, comandante del Primo Gruppo: i suoi agenti nel centro storico hanno multato 431.703 romani in un anno. Un altro record. «È vero, ma come si fa a non sanzionare chi intralcia i pedoni? Dopo questa sentenza, per noi non cambia nulla. Anzi, forse il lavoro aumenterà...». Scontenta per la decisione della Suprema corte Viviana Di Capua Piccirilli, presidente dell’Associazione abitanti del centro storico: «Perchè i motorini sui marciapiedi devono essere lasciati impuniti? Ma come si fa a spartirsi pezzetti di città? I marciapiedi ai vigili urbani e le strisce blu agli ausiliari? Mi sembra assurdo: così si manca di rispetto a Roma e ai romani onesti».
I giudici della prima sezione hanno spiegato che il potere e le competenze degli ausiliari «devono ritenersi limitate all’accertamento delle sole violazioni in materia di sosta che interessano l’area data in concessione», dal Comune a una società. E questo vale anche nelle zone «immediatamente limitrofe a quelle oggetto della concessione», cioè alle strisce blu, ma «non i marciapiedi, che non sono aree di solito destinate alla sosta e alla circolazione».
Il comandante Zanetti ricorda che «ci sono tre tipi di ausiliari: quelli che hanno poteri limitati solo alle aree di concessione comunale, marciapiedi esclusi; quelli che lavorano per le aziende di trasporto pubblico, che multano anche gli indisciplinati sulle corsie preferenziali e chi parcheggia alla fermate dei bus». E poi ci sono i «vigilini», cioè dipendenti comunali chiamati «Ocm» (Operatori comunali della mobilità ndr) che invece hanno la possibilità di sanzionare su tutto il territorio comunale: «Anche loro, oltre alla polizia municipale, possono e devono intervenire per fare contravvenzioni a chi parcheggia sui marciapiedi - precisa Zanetti - Non so a quale figura si riferisca la Cassazione, ma leggerò con attenzione la sentenza. Di certo il problema della sosta di auto e moto è serio: a Roma si sta realizzando un importante piano parcheggi, ma ci vogliono anni. Nel frattempo noi non possiamo tollerare chi viola le regole, ma serve sempre il buon senso».
Un esperto di multe è Angelo Giuliani, comandante del Primo Gruppo: i suoi agenti nel centro storico hanno multato 431.703 romani in un anno. Un altro record. «È vero, ma come si fa a non sanzionare chi intralcia i pedoni? Dopo questa sentenza, per noi non cambia nulla. Anzi, forse il lavoro aumenterà...». Scontenta per la decisione della Suprema corte Viviana Di Capua Piccirilli, presidente dell’Associazione abitanti del centro storico: «Perchè i motorini sui marciapiedi devono essere lasciati impuniti? Ma come si fa a spartirsi pezzetti di città? I marciapiedi ai vigili urbani e le strisce blu agli ausiliari? Mi sembra assurdo: così si manca di rispetto a Roma e ai romani onesti».
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